mercoledì 25 dicembre 2013

5 casi di stalking e consigli su come evitarli


5. Non nominare Sant’Antonio invano


Una decina di anni fa, nel periodo di Natale, attivavi la promozione “1000 SMS gratis per un mese” e partecipavi alle catene di Sant’Antonio tramite cellulare. Poi divenne di moda MSN, con il quale potevi scambiare messaggi e partecipare alle catene di Sant’Antonio (sempre gratuitamente) tutto l’anno. Con l’avvento di Facebook, il flusso si è interrotto. Ma oggi c’è chi te le invia su whatsapp.
Consiglio. Sant’Antonio è il protettore delle donne incinte e degli oggetti smarriti, non quello dei perditempo. Spezza la catena e blocca immediatamente chi te la invia.

 


4. Vendonsi calzini

“Li vendo anche a rate”. Così esordisce il venditore di calzini mentre mostra la sua merce. In un batter d’occhio ti racconta la storia della sua vita. Di solito è disoccupato ma non per colpa sua. La moglie lo maltratta soprattutto se torna a casa senza un soldo per sfamare i tre figli. Con un’abile mossa diversiva, riesci a seminarlo. Fai capolino dal vicolo dove ti sei nascosta e lo vedi smanettare con un Samsung Galaxy di ultima generazione: un lusso mica da poco per un disoccupato. 
Consiglio. Quando lo vedi, fai finta di parlare al cellulare. Così gli mostri di avere un telefonino meno alla moda del suo e lui, giudicandoti una pezzente, eviterà di fermarti.


 
3. Rosa, rosae 


 

I venditori di rose proliferano a vista d’occhio. Si avvicinano piagnucolando e, quando li scacci in malo modo, ti guardano minacciosi. Biascicano qualche macumba nella loro lingua d’origine e si allontanano.
Consiglio. Per evitare di beccarti una maledizione, starnutisci appena si avvicinano. Penseranno che sei allergico alle rose e si allontaneranno.


 




 

2. Oggetti volanti

In tutte le piazze d’Italia puoi assistere a un fenomeno che rasenta il paranormale: alcuni oggetti colorati non identificati, sparati da una fionda, si librano nell’aria. Di conseguenza sei costretto a camminare con il naso all’insù, per evitare che uno di quei cosi ti cada in testa.
Consiglio. E’ ora di prendere lezioni di tiro al piattello.
 

 


1. Operatori call center


Sul display del telefono appare un numero sconosciuto. Potrebbe trattarsi della telefonata di lavoro che aspetti. Invece  è l’operatore del call center di una compagnia telefonica. Rispondi gentilmente: “Non sono interessato. La ringrazio”. Ma lui non si arrende, continua a bombardarti di telefonate. Alle chiamate delle compagnie telefoniche si aggiungono quelle del gas, della luce e della caldaia. La tua pazienza è messa a dura prova.
Consiglio. Attacca il telefono appena ti svelano la loro identità. E’ un metodo politicamente scorretto, ma è pur vero che non puoi dare retta a tutti gli operatori che ti contattano nel corso di una giornata.



sabato 14 dicembre 2013

Shampoo naturale pane e miele #4


Quante volte, con sommo dispiacere, butti via il pane vecchio?

Questa ricetta ti permette di RICICLARLO.


INGREDIENTI:
2 cucchiai di pane duro grattuggiato (NON usare il PANGRATTATO preconfezionato)
1 cucchiaio di miele
1 cucchiaio di aceto di mele

COME PREPARARE IL TUO SHAMPOO NATURALE:
Tutorial: http://www.youtube.com/watch?v=-d74LepPgWw






ATTENZIONE!!! Risciacqua MOLTO BENE, per evitare che i granelli di pane rimangano attaccati al cuoio capelluto.

- Se hai i capelli lunghi, dividi la tua chioma in 3 parti e lava accuratamente ogni ciocca.

- Se hai i capelli corti, gratta bene il cuoio capelluto, in modo da far scendere tutti i granelli.

Dopodichè spazzola i capelli ancora bagnati e risciacqua un'ultima volta. 

Se ti accorgi che hai ancora alcuni granellini di pane in testa, non ti preoccupare. Ci pensa il phon ad eliminarli del tutto!







Fonte: 




giovedì 5 dicembre 2013

A spasso con... Tito Faraci


Mi infilo nel Bar Verdi a Salerno dove Tito Faraci presenta il suo secondo romanzo, Death Metal. Sorseggio una cioccolata calda e, al termine della serata, mi avvicino alla sua postazione con un registratore portatile e il Blackberry dove ho annotato le domande. Tito risponde volentieri ai miei quesiti mentre autografa le copie acquistate dai suoi fan.

 



Death Metal



Qual è la differenza tra la stesura della sceneggiatura di un fumetto e quella di un romanzo?
Quando l’autore sceneggia una storia per un fumetto, si imbatte in un tipo di narrazione fredda poiché è parecchio distante dal prodotto finale. Nessuno leggerà ciò che scrive, a parte il disegnatore. Occorre spiegare a lui in maniera rapida ed efficace quali vicende dovrà tramutare in immagini. Il romanzo, invece, è un tipo di scrittura più calda. Lo script è destinato direttamente al lettore, senza filtri. Questo comporta una maggiore immedesimazione e responsabilità da parte dell’autore. Ma di certo il risultato finale è più soddisfacente.




http://www.mydylandog.it/index.asp?p=160&m=3&id=28 




Come mai nel testo si trovano ampie descrizioni dei rumori da impatto?
Con il lavoro di sceneggiatore impari a descrivere ogni singolo gesto. Devi spiegare da dove arriva quel pugno, che rumore fa, quali sono le conseguenze. Ho introdotto questo espediente nel romanzo e ho fatto in modo che si trasformasse in uno stile di scrittura. 













 





A p. 58 scrivi: “Lorenzo pensa anche che un maschio davvero soltanto amico di una ragazza sarebbe un buon soggetto per un film di fantascienza”. Anche tu la pensi in questo modo?
Questa frase ironizza la tendenza, in età adolescenziale, a complicare i rapporti più semplici. Da adulto, scopri che l’amicizia tra un uomo e una donna può essere vissuta serenamente.


Definisci il concetto di “non fidanzato” che appare spesso nel tuo libro. Potrebbe essere aggiunto alla lista delle situazioni sentimentali messa a disposizione da Facebook, tipo “relazione complicata”, “fidanzato ufficialmente”?
Barbara è il personaggio più positivo del romanzo. E’ libera di affrontare la propria sessualità in maniera solare, indipendente. Il suo “non fidanzato” è un ragazzo con cui ha un flirt senza che si senta legata a lui in maniera particolare. Sì, volendo, questa definizione potrebbe essere aggiunta a Facebook.


Botticelli 



L’horror è un genere letterario o è una visione della vita?
Direi che è più un genere letterario. Nella vita di tutti i giorni, invece, riscontro una vena horror, per esempio, nella religione poiché è basata sulla paura di finire all’inferno.






 


 Considerati alcuni escamotage che adoperi nel corso della narrazione come i capitoli 2 e 31 formati da una sola frase, il conto alla rovescia dei capitoli iniziali, l’interazione costante con il lettore... Per caso il sistema semantico della letteratura ti sta stretto?
Credo che ogni capitolo abbia una sua unità, indipendentemente dalla lunghezza. Ho sperimentato questo espediente per testare la reazione dei lettori che, a dire il vero, è stata molto positiva. Però non credo che in futuro lo userò di nuovo. Temo che alla lunga possa risultare stucchevole.


Alcuni personaggi positivi muoiono in maniera brutale. Non ti dispiace che facciano una brutta fine?
Sceneggiare un fumetto è un po’ come giocare a scacchi: i personaggi sono soltanto pedine. Di certo non ti rammarichi se l’alfiere viene mangiato dalla torre. Nel romanzo, invece, quando è arrivato il momento di uccidere un certo personaggio, ho provato un’ingenua fitta al cuore. Mi consolava tuttavia il pensiero che la mia sofferenza sarebbe stata recepita dal lettore. Perciò, in un certo senso, ero contento.


Ti sei lasciato guidare dai personaggi oppure hai sempre avuto il controllo della storia?
Alcuni pensano che uno scrittore lavora bene solo se segue meticolosamente la sua scaletta mentale. Ti posso assicurare che non è così. Io sapevo soltanto da dove partire e il punto in cui dovevo arrivare. Se un personaggio mi portava per mano in una situazione sconosciuta ma interessante lo seguivo, anche a costo di dover riscrivere tutto.


 


Corfù - Sicilia



Il tuo rapporto con Napoli e il Sud.
Ho un ottimo rapporto. Il mio cognome è di origine siciliana e anche nel romanzo c’è un pezzo di sud: i ragazzi della band partono dalla Puglia per giungere nell’Oltrepò pavese il cui paesaggio, che ho descritto in maniera sinistra, in realtà è bellissimo.

 


Otrepò pavese




 
Una canzone che ti dà la carica.
Slayers - Raining blood.


 







Cosa ti piace fare quando non lavori?
Mi piace andare in giro con gli amici a bere qualcosa, ascoltare musica e comprare dischi.


Meta preferita per le vacanze?
Ci sono due posti a cui sono legato: un paesino nell’est della Sardegna dove mi reco ogni anno e la mia casetta in riva al Lago Maggiore dove mi rifugio per rilassarmi e, a volte, per lavorare.



Al termine dell’intervista, chiedo a Tito di firmare la mia copia di Death Metal. Brindiamo al romanzo con un calice di vino bianco. Anche questa è stata una bellissima esperienza. Tito, con il suo romanzo, sia pure involontariamente, mi ha aiutato a scegliere i regali che chiederò per Natale. Spero che sotto l’albero che ci sia una Play Station 4. Assassin’s Creed Black Flag, e, perché no , un volume di Dylan Dog... mi sto felicemente nerdizzando!













martedì 3 dicembre 2013

Le 5 cose da fare in caso di vittoria della tua squadra del cuore









  
 
1. Addio corde vocali
Esci fuori al balcone (o affacciati alla finestra) e urla il nome della tua squadra del cuore. Sono gradite invettive contro quella avversaria.
Salta a piè pari questo passaggio se tifi per una squadra diversa da quella seguita nella città dove ti trovi.


 







 

 



2. Brindiamo!
Sicuramente avrai una bottiglia di spumante avanzata. Tirala fuori dal frigorifero e cerca il miglior set di bicchieri disponibile in casa. Puoi utilizzare anche quelli dell’Ikea. La cosa più importante è che, durante il brindisi, il vetro ( o il cristallo) produca un forte tintinnio. Se ti trovi da solo in casa, puoi sempre fare cin cin facendo urtare il bordo del bicchiere contro il collo della bottiglia. Tanto la soddisfazione è la stessa.

 





3. La goduria perdura
Con il bicchiere in mano (per la circostanza sempre mezzo pieno, mai mezzo vuoto), siediti davanti alla televisione per seguire tutte le interviste, anche quelle rivolte al magazziniere o al raccattapalle. Soffermati soprattutto sui volti dell’allenatore e dei giocatori avversari mentre tentano di mascherare la delusione dinanzi alla telecamera. In questo modo, le “farfalle” che ti svolazzano nello stomaco si propagheranno per tutto il corpo, provocando in te una sensazione di benessere quasi erotico.





 




4. Social network
Potresti entrare nella chat dedicata alla squadra sconfitta al fine di sfottere i tifosi delusi, ma credo che questo sia un gesto troppo antisportivo. Meglio manifestare la tua gioia per la vittoria con un bel tweet o uno stato (preferibilmente confusionale) su Facebook.

 




 


 
5. A nanna
E’ proprio vero: alla fine si finisce sempre a letto. Sbronza e contenta dormirai sogni tranquilli. Il giorno dopo ti sveglierai arzilla e felice, pronta per affrontare in maniera positiva una giornata che si prospetta magnifica prima ancora di cominciare.