lunedì 9 settembre 2013

Le 5 frasi storiche ascoltate nei consultori



Venerdì 6 settembre.  Mi sono svegliata con un pensiero in testa: come funzioneranno i consultori a Napoli?

Ho finto di aver avuto un rapporto non protetto ed ho cominciato un tour per le strutture ospedaliere… 





Consultorio “La Famiglia”, Via San Sebastiano.

Mi accoglie un prete e mi chiede se ho prenotato un appuntamento.

 Apre un’agendina: “Signorina allora, va bene martedì 10 settembre?” Cioè quando sarebbe già inutile intervenire sulla gravidanza.  “Scriva qui il suo nome, cognome e numero di cellulare”. Gli fornisco un cognome fasullo, “Testa”, e lui risponde “Ah, non coda?” Quando vede impresso su quella candida agenda il nome EVA, quello della prima Peccatrice, sgrana gli occhi scandalizzato. Gli lascio un numero di cellulare inesistente e  mi do alla fuga. “Le faremo sapere!” urla. Seeee, come il mio datore di lavoro che mi deve far sapere da quattro mesi quando mi darà i soldi (480€) che mi deve.

 



Di nuovo in strada, ricordo che una mia amica mi ha parlato di un consultorio sito a Corso Vittorio Emanuele, lato Piedigrotta, dove le avevano dato la pillola del giorno dopo senza fare tante storie.

Prendo la Cumana. Fortunatamente trovo un capotreno gentile e disponibile che mi indica quale treno prendere per arrivare a destinazione (altrimenti sarei finita a Torregaveta. Forse un bel bagno nell’acqua marrone sarebbe servito a evitare un’eventuale gravidanza più della pillola).

Entro nella struttura, mi aggiro indisturbata tra i corridoi, finché incontro un infermiere. “Scusi”, dico, “c’è per caso un ginecologo in sede?”. Risposta: “Eh no signorina, il dottore torna lunedì…”.







Così mi reco nel centro AIED di Via Cimarosa. Su internet c’è scritto che con la modica cifra di 10€ offrono un consulto ginecologico con relativa prescrizione della pillola.

Una biondina trentacinquenne mi spiega che la visita costa 65€, più 8€ per il tesserino dell’associazione. La guardo imbarazzata. Ho 25 anni, sono disoccupata, i miei genitori teoricamente non sarebbero a conoscenza della mia fuga notturna (inventata).  Come posso pagare? La ringrazio della sua disponibilità e me ne vado.





Ospedale San Paolo, Fuorigrotta. Formulo la solita richiesta. Il ginecologo mi spiega che no, non vuole assumersi la responsabilità di prescrivermi questa pillola perché non conosce la mia storia clinica. Poi chiede: “Cosa fa nella vita?”

Rispondo: “Studio lingue, inglese e spagnolo”.

Così lui avanza la proposta: “Va bene signorina, facciamo così. Lei mi dà lezioni private di inglese e io le prescrivo la pillola”.

Scoppio a ridere, pensando che per “studio di lingue” forse non intendiamo la stessa cosa.





   Fatebenefratelli, Via Manzoni. Chiedo dov’è il reparto ginecologico. Fortunatamente non c’è la stessa fila del pronto soccorso, così mi fanno accomodare subito all’interno. Chiedo se è possibile farmi prescrivere la pillola del giorno dopo. Risposta: “Signorina, mi dispiace, qui non facciamo questo genere di cose, siamo un ospedale religioso…”.




CONCLUSIONE:



Se hai avuto rapporti non protetti, oppure il metodo anticoncezionale usato ti ha fregato, NIENTE CONSULTORI, OSPEDALI, PRONTO SOCCORSO O GUARDIA MEDICA. Chiama la tua ginecologa o il medico di base. Soldi per soldi, tanto vale affidarsi a persone conosciute. Inoltre, essendo vincolati dal segreto professionale, non potranno svelare nulla di quello che gli hai confidato durante la visita.


1 commento:

  1. Davvero molto interessante!
    Faccio ancora in tempo per le lezioni d'inglese?

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