Venerdì
6 settembre. Mi sono svegliata con un
pensiero in testa: come funzioneranno i consultori a Napoli?
Ho
finto di aver avuto un rapporto non protetto ed ho cominciato un tour per le
strutture ospedaliere…
5°
Consultorio
“La Famiglia”, Via San Sebastiano.
Mi
accoglie un prete e mi chiede se ho prenotato un appuntamento.
Apre un’agendina: “Signorina allora, va bene
martedì 10 settembre?” Cioè quando sarebbe già inutile intervenire sulla
gravidanza. “Scriva qui il suo nome,
cognome e numero di cellulare”. Gli fornisco un cognome fasullo, “Testa”, e lui
risponde “Ah, non coda?” Quando vede impresso su quella candida agenda il nome
EVA, quello della prima Peccatrice, sgrana gli occhi scandalizzato. Gli lascio
un numero di cellulare inesistente e mi
do alla fuga. “Le faremo sapere!” urla. Seeee, come il mio datore di lavoro che
mi deve far sapere da quattro mesi quando mi darà i soldi (480€) che mi deve.
4°
Di
nuovo in strada, ricordo che una mia amica mi ha parlato di un consultorio sito
a Corso Vittorio Emanuele, lato Piedigrotta, dove le avevano dato la pillola
del giorno dopo senza fare tante storie.
Prendo
la Cumana. Fortunatamente trovo un capotreno gentile e disponibile che mi
indica quale treno prendere per arrivare a destinazione (altrimenti sarei finita
a Torregaveta. Forse un bel bagno nell’acqua marrone sarebbe servito a evitare
un’eventuale gravidanza più della pillola).
Entro
nella struttura, mi aggiro indisturbata tra i corridoi, finché incontro un
infermiere. “Scusi”, dico, “c’è per caso un ginecologo in sede?”. Risposta: “Eh
no signorina, il dottore torna lunedì…”.
3°
Così
mi reco nel centro AIED di Via Cimarosa. Su internet c’è scritto che con la
modica cifra di 10€ offrono un consulto ginecologico con relativa prescrizione
della pillola.
Una
biondina trentacinquenne mi spiega che la visita costa 65€, più 8€ per il
tesserino dell’associazione. La guardo imbarazzata. Ho 25 anni, sono
disoccupata, i miei genitori teoricamente non sarebbero a conoscenza della mia
fuga notturna (inventata). Come posso
pagare? La ringrazio della sua disponibilità e me ne vado.
2°
Ospedale
San Paolo, Fuorigrotta. Formulo la solita richiesta. Il ginecologo mi spiega
che no, non vuole assumersi la responsabilità di prescrivermi questa pillola
perché non conosce la mia storia clinica. Poi chiede: “Cosa fa nella vita?”
Rispondo:
“Studio lingue, inglese e spagnolo”.
Così
lui avanza la proposta: “Va bene signorina, facciamo così. Lei mi dà lezioni
private di inglese e io le prescrivo la pillola”.
Scoppio
a ridere, pensando che per “studio di lingue” forse non intendiamo la stessa
cosa.
1°
Fatebenefratelli, Via
Manzoni. Chiedo dov’è il reparto ginecologico. Fortunatamente non c’è la stessa
fila del pronto soccorso, così mi fanno accomodare subito all’interno. Chiedo
se è possibile farmi prescrivere la pillola del giorno dopo. Risposta:
“Signorina, mi dispiace, qui non facciamo questo genere di cose, siamo un
ospedale religioso…”.
CONCLUSIONE:
Se hai avuto rapporti non
protetti, oppure il metodo anticoncezionale usato ti ha fregato, NIENTE
CONSULTORI, OSPEDALI, PRONTO SOCCORSO O GUARDIA MEDICA. Chiama la tua
ginecologa o il medico di base. Soldi per soldi, tanto vale affidarsi a persone
conosciute. Inoltre, essendo vincolati dal segreto professionale, non potranno
svelare nulla di quello che gli hai confidato durante la visita.
Davvero molto interessante!
RispondiEliminaFaccio ancora in tempo per le lezioni d'inglese?