Parliamoci chiaro: il
Governo durante l’emergenza Coronavirus non ha pensato PER NIENTE ai bambini.
Nessuno si è chiesto come i piccoli avrebbero reagito a un cambiamento
radicale simile.
Vi parlo da madre,
con il cuore in mano, senza alcuna presunzione di impartire lezioni da
“tuttologa”. Ho solo notato che mio figlio, a seguito di questo periodo di
quarantena, è cambiato.
1) Andare fuori
Prima della quarantena: Era felicissimo di uscire. A volte andavamo
fuori 2-3 volte al giorno, anche se
percorrevamo solo poche centinaia di metri. Era il re della movida. Spesso lo portavo a
cena con gli amici, alle 11 di sera noi eravamo tutti distrutti, lui no.
Dopo la quarantena: si rifiuta di uscire, ha creato una routine
quotidiana basata sul rimanere a casa. Si dedica ai suoi giochi a rotazione, spesso da solo. Per
portarlo fuori devo ricorrere a ricatti, promesse, preghiere. Quando ci riesco,
per strada diventa irascibile e lamentoso.
2) Socializzazione
Prima della quarantena: Aveva instaurato un certo feeling con
alcuni amici di scuola. Per strada giocava anche con bambini appena conosciuti.
Al parco dava da mangiare ai colombi, indicava i pesciolini nel mare e i
gabbiani in cielo. Guardava i cani con un certo interesse.
Dopo la quarantena: osserva gli altri bambini, ma non li
avvicina. Come se, dopo aver trascorso due
mesi chiuso in casa, gli sembri incredibile vedere un suo simile. Adesso ha il
terrore per gli animali: se incontra un cane, un colombo o un gabbiano per
strada, fugge via impaurito.
'Il mio nipotino di 9 anni ieri sera al termine della conferenza stampa del Presidente del Consiglio mi ha chiesto se poteva tornare a giocare con gli amici. Una domanda imbarazzante alla quale anche oggi non ci è consentito dare risposta alcuna per una semplice ragione, che a parte il Presidente Bonacini e pochi altri, il dramma che i bambini stanno vivendo causa la mancanza di relazioni amicali, pare non interessare nessuno'.
- Emilio Sabattini, ex presidente della Provincia di Modena
https://www.lapressa.it/articoli/societa/coronavirus-cos-conte-si-dimentica-del-dramma-dei-bambini
3) Movimento
Prima della quarantena: Gli piaceva giocare a pallone, camminava
per chilometri senza fiatare. Ricordo che a Malta con 40 gradi all’ombra lui si
aggirava per i templi megalitici come se non avesse mai fatto altro. Allo
stadio saliva tutti i gradini fino in cima, mentre io e il nonno annaspavamo al
suo fianco cercando di tenere il passo.
Dopo la quarantena: si stanca facilmente, non ha più voglia di
camminare e preferisce girare in auto. Giocare a pallone, neanche a dirlo, è
diventata un’utopia. Per fortuna ha conservato la passione per la corsa, però corre
solo a casa. Continua a piacergli il lancio dei sassolini in mare, ma spesso
non costituisce un motivo
sufficiente per spingerlo a uscire.
4) Giochi
Prima della quarantena: era molto interessato alle attività
manuali, gli piacevano i giochi educativi come ad esempio inserire gli animali
nelle caselle corrispondenti ai loro nomi, ripeteva le lettere dell’alfabeto ad
alta voce, formava le coppie parola/disegno, ecc. Utilizzava il tablet solo un
paio di volte a settimana come forma di gioco interattivo, differente dagli
altri.
Dopo la quarantena: intrattenerlo è diventato difficile. Ormai
ha sviluppato una certa dipendenza da televisione e dispositivi elettronici. Richiede
continuamente nuove app per giocare, dopo mezz’ora si scoccia anche di quelle.
Le attività didattiche che inviano le insegnanti le guarda a malapena. Però
quando gli chiedo: “vuoi andare a scuola?” mi risponde: “sì, scuola”.
“Un bambino ha bisogno di socialità, di carezze, di essere sgridato o lodato. Avere una classe politica che non capisce questo e che manda metà bambini nel solipsismo casalingo per diventare autistici digitali mi fa orrore. Non sono un italiano. Siamo stati pedagogisti straordinari e adesso abbiamo dei burocrati che fanno con la monetina “tu stai a casa con il tuo monitor e tu vieni a scuola due orette. Mi interessa il buon senso, non mi interessa la politica"
- Paolo Crepet, psichiatra e sociologohttps://www.oggiscuola.com/web/2020/05/07/crepet-scatenato-contro-lazzolina-crea-una-generazione-di-autistici-digitali-mi-fa-orrore/
5) Carattere
Prima della quarantena: è sempre stato aperto, socievole,
sempre alla ricerca di stimoli nuovi. Quando passeggiavamo guardava ogni
singolo negozio, ricordava perfettamente le strade per arrivare al
supermercato, a scuola o dal giornalaio di fiducia per acquistare le
macchinine. Se uno di famiglia scendeva di casa, doveva farlo di nascosto
altrimenti cominciava a piangere a dirotto.
Dopo la quarantena: Ricorda ancora a memoria i percorsi, ma
notando che i negozi sono tutti chiusi è restìo a scendere per mancanza di
stimoli. Il rapporto con noi familiari si è rafforzato, è diventato più
coccoloso e, se vogliamo, più dipendente, però non gliene importa più niente se
qualcuno di noi scende di casa senza di lui.
COMMENTATE se anche
voi avete notato cambiamenti nei vostri figli. Se è così mi raccontate la vostra esperienza?