domenica 29 settembre 2013

A spasso per Venezia

Qui Catta ci cova!




Un minuto di silenzio per Massimo che cammina per tutta Venezia con un divano letto in spalla...








Sì, avete visto giusto... è una sedia appesa fuori la finestra!

venerdì 27 settembre 2013

Pausa caffè #3

Tratto da Il Mattino del 25/09/2013
Forse perchè aveva gli attributi "pizzini pizzini"?









Tratto da Il Mattino del 25/09/2013
EPIC WIN!!

martedì 24 settembre 2013

5 modi per evadere dalla realtà, comodamente da casa tua


5°
CUCINARE

Ti è mai capitato di mormorare in preda a estasi culinaria: "Questi spaghetti sono cucinati davvero con il cuore"?
Ciò significa che colei (o colui) che li ha preparati, ci ha messo quel tocco personale ed ha reso il piatto unico nel suo genere. E' risaputo che le donne (o gli uomini) ai fornelli focalizzano la propria attenzione sul cibo, isolandosi dal mondo esterno.
Se, come me, sai preparare solo cioccolata calda, camomilla e thè, trova qualche ricetta su internet e realizzala nel miglior modo possibile.
Non possiedi gli ingredienti adatti? Beh, esistono i supermercati. E fare la spesa per realizzare un piatto ideato da te, giuro, ti procurerà una gran bella soddisfazione...

4°
PARLARE CON SIRI / GOOGLE TRANSLATOR

Siri può rivelarsi una buona amica. Le puoi chiedere qualsiasi cosa. Risponderà perfino a quesiti esistenziali in maniera esaustiva e divertente. In caso di difficoltà, si prenderà il disturbo di consultare Google o Wikipedia.
Se non possiedi un iPhone oppure il tuo non supporta questa funzionalità, c'è sempre Google Translator.
Digita una frase nel riquadro e clicca sull'altoparlante in basso. Una voce riprodurrà ciò che hai scritto. Questo tipo di evasione ti permette, per una volta, di sentirti dire ciò di cui hai bisogno.

3°
SCRIVERE / DISEGNARE / LEGGERE / ASCOLTARE MUSICA

Tutte le attività elencate qui sopra sono funzionali alla vostra piccola evasione. Chiaramente, la sensibilità varia da persona a persona e predilige tipi differenti di espressione.
Io, per esempio, scrivo perché non so disegnare, ascolto musica perché a volte non mi va di leggere... E tu, quale mezzo scegli? La penna, la tela, un libro o la cuffia?

2°
ISCRIVERTI IN UNA CHAT

La chat, se presa in piccole dosi, può essere utile a staccare un po' la spina.
Scegline una gratuita e scrivi nella main room (la stanza principale) un semplice "ciao a tutti".
Sicuramente molte persone ti contatteranno in privato. Sta a te selezionare chi ti sembra più adatto a raggiungere il tuo scopo. Puoi spacciarti per qualcuno di importante, tipo un impresario alla ricerca di nuovi talenti, o semplicemente scambiare le classiche quattro chiacchiere.
Da usare con cautela, può causare dipendenza.

1°
LEGGERE IL MIO BLOG

Okay, questa auto-promozione me la potevo risparmiare. Ma se stai leggendo questo post e sei arrivato/a fin qui, significa che non hai pensato ai tuoi problemi per almeno cinque minuti...

domenica 22 settembre 2013

Pausa caffè #2





Tratto dalla prima pagina de Il Mattino del 23/09/2013







Tratto da il Mattino del 22/09/2013
Addirittura!!!!
 




Tratto da Il Mattino Napoli del 20/09/2013
...quindi a Marano niente più sedute?





venerdì 20 settembre 2013

Make up doppio uso: come trasformare il trucco della mattina in make up da sera

Stavo rivedendo un mio vecchio post (vesititi doppio uso: da casual ad elegante in un solo colpo!). Mi sono chiesta se anche il make up potesse diventare "doppio uso".
Ho trovato un matitone Kiko (Smokey look) in quale, anche se ha un costo un po' elevato (6.90€), può essere utilizzato la mattina e fungere come base per il trucco serale.
Date un'occhiata a questo video, dove mi improvviso make up artist e vi illustro come utilizzare al meglio il vostro nuovo acquisto :)



Se non visualizzate il video in basso, questo è il link diretto per guardarlo su youtube: 











giovedì 19 settembre 2013

Pausa caffè #1

Vai con la lap dance!
Tratto da Il Mattino del 18/09/2013






Furto a norma di legge
Tratto da Il Mattino del 18/09/2013

martedì 17 settembre 2013

Le 5 fasi della vita di uno studente in crisi


Liceo


All’età di 13 anni, dopo aver terminato le scuole medie, devi scegliere a quale liceo iscriverti, tendendo presente che la decisione nel 90% dei casi influenzerà anche gli studi universitari.
Così ti affidi al parere dei tuoi genitori, a quello dei professori, oppure passi in rassegna le materie in cui hai ottenuto le votazioni più alte.
Dopo una lunga riflessione, scegli il percorso formativo e cominci la scalata (di 5 anni) verso il Diploma di Maturità.
Una volta raggiunta la vetta, però, ti senti incompleto/a. Nonostante tu abbia terminato la scuola dell’obbligo, percepisci che a 18 anni la tua cultura è inconsistente. Per questo motivo, decidi di iscriverti all’Università.



Università



I più audaci intraprendono una strada differente da quella del liceo. Magari, mentre traducevi le versioni di Greco antico, hai sviluppato una propensione particolare per le materie scientifiche. Oppure ti sentivi soffocare dalle regole ferree della chimica e hai sognato di recitare un’arringa di fronte a una giuria.
Comunque (se tutto va bene), dopo tre anni e una sessione riesci ad ottenere la laurea triennale.
Baci e abbracci da parte di parenti e amici, mega-festa per immortalare il momento, un anno di stop perché sei davvero stressato/a e non vuoi sentire più parlare di esami, ti serve solo un po’ di relax.
Ma ben presto ti assalgono i sensi di colpa. Cominci a percepire quella morsa nello stomaco che ti impone di alzarti dalla poltrona, spegnere la Play Station, accendere il computer e cercare lavoro.
Dopo aver inviato perlomeno a 100 aziende il tuo curriculum, attendi... Finché non ti accorgi che, giorno dopo giorno, la tua casella di posta rimane vuota e le offerte di lavoro scarseggiano.
“Beh, forse non ho una preparazione sufficiente”, mormori a te stessa durante una notte insonne, “Devo prendermi la specialistica!”.



Specialistica



Visto che la voglia è poca, cerchi almeno di cambiare aria per rendere questi due anni più interessanti.
Dai uno sguardo alle offerte formative di alcune università in diverse città italiane, ma concludi che trasferirsi è difficile a causa dei costi troppo elevati.
Selezioni alcuni corsi offerti da altre università nella tua città, e ti accorgi che iscriversi in istituti diversi da quello in cui ti sei laureato/a, anche nell’ambito della stessa regione, è una vera e propria fregatura.
Alla fine, prendi anima e coraggio, riempi gli infiniti moduli e ti iscrivi alla tua “vecchia” università.
Dopo due anni e qualche sessione, hai in mano la famosa “LAUREA FINITA”.
Di nuovo baci e abbracci e conseguente festa di liberazione da ogni vincolo universitario.
Adesso hai 25 anni, non senti più l’esigenza di rilassarti. Ti metti davanti al computer, invii il tuo curriculum aggiornato a 10 aziende al giorno. Zero risposte.
Chiedi in giro come mai nessuno è interessato alle tue competenze specialistiche. Il parere comune è che non sei abbastanza preparato/a. Devi assolutamente frequentare un MASTER che ti permetterà di rendere il tuo curriculum più appetibile.



Master



Su internet ci sono tanti istituti che propongono Master interessanti.
Invii la richiesta di ammissione a quello che risulta più consono ai tuoi interessi. Guarda caso ti rispondono subito: “Sì, hai i requisiti adatti, adesso però sborsa la cifra dell’iscrizione”.
Avendo conseguito la specialistica, chiaramente opti per un Master di II livello, durata media 2 anni. Frequenti assiduamente le lezioni, prendi appunti, superi gli esami a pieni voti.
Questa volta niente festa, vai dritto al sodo. Di nuovo la trafila dei curriculum, i siti di job alert a cui sei iscritto da 2 sono diventati 10.
Nonostante gli anni di studio e le “esperienze” accumulate nel curriculum vitae, ancora nessuna azienda ti reputa idoneo/a a svolgere le mansioni richieste.



Disoccupazione



Hai 28 anni e sei disoccupato/a.
Fai un rapido calcolo di quanto hai speso per i tuoi studi, (senza contare le varie marche da bollo, le tasse di laurea e i libri universitari):

TRIENNALE: 5.022€
SPECIALISTICA: 4.384€
MASTER: 2,780€
TOTALE: 12,186€


CONCLUSIONE
Cosa avresti potuto fare con gli stessi soldi:



1) Passare 5 giorni al Burj Al Arab Resort (Dubai)
Costi:
Volo Napoli-Dubai (andata e ritorno): 664€
camera con vista: 8.616€

2) Volare a Bora Bora e aprire un chioschetto di bevande varie
Costi:
Volo Napoli-Bora Bora: 4298€

3) Diventare capo dei trasporti di scorte di cibo tra Città del Capo e l’isola Tristan da Cunha
Costi:
Volo Napoli-Città del Capo: 708€

4) Giro del mondo in crociera
Costi:
Samsara Suite (Costa Crociere): 13.490€

5) Darti all’ippica
Costi:
Cavallo Haflinger femmina, 3 anni, mantello sauro: 2500€
Fittare una stalla: 300€


lunedì 16 settembre 2013

5 modi per sclerare da soli o in compagnia




Musica in piazza:


  Sei con gli amici per strada. Hai a disposizione un lettore Mp3 o uno smartphone? Benissimo.
  Se hai l’Mp3, mettilo in funzione e condividi una cuffietta con una tua amica/o. Se possiedi un cellulare ultra tecnologico, fai partire una canzone a tutto volume.
  A questo punto, comincia a ballare o a cantare.
  Questo sclero è utilissimo se sei in fila in attesa di entrare in un locale o semplicemente ciondoli per strada. Certo, devi mettere in conto la possibilità che gli altri ti guardino un po’ sconcertati.
  Ma non temere! Quando capiranno che si tratta di sclero, cominceranno a ballare anche loro…




Squilli a 2cm:


  Sclero collettivo. Sei con un gruppo di amici, seduti allo stesso tavolo o nella stessa automobile. Fai squillare il cellulare del tizio che ti sta accanto, poi quello degli altri.
  Tutti afferrano il cellulare sorpresi e controllano chi li ha cercati. Nel momento in cui leggeranno il tuo nome sul display, si guarderanno, esclamando: “Ma non stai bene?”, “Ti pare normale?”. E tu non la smetterai di ridere.
   Questo sclero serve per movimentare un po’ una serata piatta, o per attaccare bottone con un ragazzo/ragazza che vi piace.




Sfilate di moda:


  Prendi tutti i vestiti dall’armadio e provali uno per uno, realizzando gli accoppiamenti più improbabili.
  Sfila davanti allo specchio, facendo smorfie e movimenti che farebbero inorridire uno stilista e licenziare in tronco perfino la top model più affermata.
  Volendo, puoi anche filmare il tuo show e guardarlo nei momenti di tristezza.
  L’unico lato negativo di questo tipo di sclero è che DOPO dovrete rimettere tutto in ordine. Il lato positivo, invece, consiste nell’avere un approccio differente con lo specchio e con se stessi, sotto forma di sclero.




Libera scrittura:


  Prendi carta e penna... ma chi voglio prendere in giro? Apri il programma di videoscrittura sul computer oppure il blocco note sul cellulare. Scrivi tutto ciò che ti passa per la testa, anche i pensieri più banali, senza alcun nesso logico.
  Quando andrai a rileggere, inizierai a ridere da solo/a. Se in quel momento sei particolarmente ispirato/a, condividi il file con i tuoi amici.
  Questo tipo di sclero favorisce la creatività e stimola la diuresi.




Io ballo da solo/a:


  Assicurati di essere da solo/a in casa.
  Accendi il computer, fai partire il lettore musicale, attiva la playlist con le tue canzoni preferite, alza al massimo il volume e clicca sul tasto play. Balla e canta a squarciagola. Se vuoi, puoi anche abbigliarti come l’artista che hai scelto, per rendere più interessante la performance.
  In questo caso sconsiglierei il filmato. Questo tipo di sclero aiuta a liberare la mente e a distrarti dai problemi che ti affliggono ma, se divulgato, potrebbe provocare l’immediato ricovero nel più vicino centro di cura per malattie mentali.

sabato 14 settembre 2013

Tipi improbabili sulla spiaggia

14 settembre 2013. L'estate sta quasi per finire, eppure continuano a circolare per le spiegge tipi improbabili... Guardate un po' qui.


Uomo improponibile che ingaggia a volo una filippina per un massaggio rilassante

Gaio iettatore

Oggetti vagamente porno lasciati a caso sulla battigia

Si, sono fiero dei miei bikini Calvin Klein acquistati in saldo!


Uomo sodo

Ragazzi palestrati pronti per l'usuale sfilata di moda

I tre moschettieri


Ragionamenti...



Hey, io ho dei RayBan fighissimi... e con il mio passo felpato me ne vanto!

venerdì 13 settembre 2013

"Perchè non mi chiama?": 5 motivi plausibili.



Con l’avvento dei social network quali Facebook, Twitter, Whastapp, Skype, non ci sono più scuse se lui non chiama. Scopo di questa classifica è esaminare ragioni di un comportamento in apparenza incomprensibile.

Non gli piaci abbastanza

Titolo di un noto libro da cui è stato anche tratto un film. Si trova in quinta posizione perché dovrebbe costituire la ragione più ovvia per cui un ragazzo non chiama una ragazza.
Studi approfonditi in materia (cioè inciuci tra le amiche) dimostrano invece che questa frase semplifica in maniera eccessiva alcuni meccanismi psicologici complessi che si innescano nella mente del maschio.
Scopriamoli insieme.

Sta aspettando che lo contatti tu

A quanto pare, molti ragazzuoli consultano di tanto in tanto il cellulare sperando di vedere lo schermo illuminarsi, e il tuo nome apparire sul display. Sono i cosiddetti ‘insicuri’.
In tal caso, ti basterà scrivere un semplice “Hey, come stai?” su whastapp, in modo da rifilare al tizio una scossetta. Appena ti ricontatta, inizierai a discutere su quando/come/dove rivedervi…
Se non ti risponde, peggio per lui. Ha perso una buona occasione di frequentare una ragazza deliziosa come te.

E’ fidanzato / è un latin lover

Non ci prendiamo in giro. Se è fidanzato, devi sottostare alle sue regole. Decide lui quando/come/dove incontrarti e il tempo che rimarrete insieme. Se non chiama, non meravigliarti più di tanto: fa parte del gioco.
Molti ragazzi inoltre tendono a fare gli splendidi con parecchie donne contemporaneamente, perciò non aspettarti di essere contattata a breve.
Dal momento che percepiscono loro stessi come tanti piccoli Casanova, probabilmente stanno già cercando qualche altra “vittima” da riempire di complimenti, in modo da arrivare al sodo al più presto.
Consiglio? Passa avanti. Dopotutto Casanova è defunto da più di trecento anni.


E’ gay

Ti racconto un aneddoto in merito.
Tempo fa mi piaceva questo ragazzo (X). Ogni volta che uscivamo in gruppo, la sua indifferenza nei miei confronti era una pugnalata al cuore. Non sapevo come dirgli che mi piaceva così tanto.
Un giorno uscimmo io, X e un altro nostro amico. Cominciò a piovere e ci rifugiammo sotto un palazzo. Improvvisamente lui mi prese la mano, a lungo, con dolcezza. Ci scambiammo sguardi di intesa, Io ero felicissima, nugoli di farfalle nello stomaco, vista annebbiata…
Tornai a casa, e attesi: un giorno, una settimana, un mese…
Morale della favola? ERA GAY e non lo sapeva ancora. Adesso sta con un ragazzo dal quale, sono parole sue, ‘non riesce a staccarsi’.


Strunzità

Per chi non ha familiarità con il dialetto napoletano (usato in questo contesto poiché,  mio parere, rende meglio l’idea della lingua nazionale), la strunzità  è quell’aspetto dell’animo umano che denota stupidità mista a ottusaggine.
Il motivo per cui un ragazzo non ti richiama nonostante abbiate trascorso una bellissima serata insieme, può essere sintetizzato in questo breve ma intenso vocabolo: é strunz.
Evita perciò contorcimenti mentali, durante i quali ti interrogherai invano sul perché il tuo “lui” si comporta in maniera così misteriosa. Probabilmente stai solo frequentando uno dei membri onorari della categoria sopra indicata.
E, mi raccomando, taglia i ponti al più presto. Altrimenti rischi di essere risucchiata nello strunz-vortice. Credimi, potresti anche non uscirne mai più. La strunzità è più infettiva dell’AIDS e di un’influenza di stagione messi insieme!

mercoledì 11 settembre 2013

Vestiti doppio uso: da casual ad elegante in un solo colpo!


Quante volte apriamo l’armadio e proferiamo la solita frase: “non ho niente da mettermi!”?
Io ho trovato un piccolo rimedio a questo dramma.
Vi illustrerò con alcuni esempi come rendere un vestito adatto sia per una tranquilla passeggiata mattutina che per un’intensa serata.


Nella foto a sinistra è raffiugurato l'outfit per il giorno, mentre a destra quello serale. 
P.S.: scusate se non ho inquadrato la faccia, ho dei capelli osceni (troppo sporchi!!!) :D

Qui ho usato un vestitino color mattone. L'ho abbinato prima ad un fuseaux sfumato verde, con ballerine beige e coprispalla marrone. Per la mise da sera, ho scelto una collana più evidente, fuseaux beige ricamati e scarpe con il tacco di un colore simile alla cintura.

Nella prima foto, ho unito il vestito porpora ad una magliettina blu in modo che non stonassero con il fuseaux (già di per sé difficile da abbinare...ma lo adoro!). Nell'outfit da sera, ho abbinato lo stesso vestito porpora a giacca e scarpe dello stesso colore, staccando con il fuseaux nero.

Per la mise informale, ho accostato questo graziosissimo vestito ad un fuseaux con tessuto jeans e bamboline di colore nero. Per quanto riguarda la versione da sera, guardate la prossima serie di foto...

Ho usato delle calze a rete verdi, che ho coperto con un fuseaux nero ricamato, in modo da creare quell'effetto vedo-non vedo. Per quanto riguarda le scarpe, sono borchiate come la cintura, in modo da offrire un senso di coerenza a tutta la mise.

Qui credo di aver superato me stessa.
Ecco come ho trasformato un vestito palesemente da sera in una semplice canotta sbriluccicante per una qualsiasi giornata d'autunno. E' bastato usare una magliettina nera semitrasparente e un paio di jeans.


martedì 10 settembre 2013

Pioggerelline d'estate e ombrelli d'emergenza

Ieri pomeriggio mi sono rifugiata sotto la Galleria Umberto I a causa di un temporale scoppiato improvvisamente. 
Come al solito, sono spuntati dal nulla i cingalesi armati di carrelli per esporre gli ombrelli di tutti i tipi e le misure.
Ho notato che le donne senza ombrello, tendono ad acquistarne uno che faccia pendant con i colori del loro abbigliamento di giornata.
Non ci credete? Guardate queste foto…


Qui abbiamo un perfetto esempio di accostamento di colori: sono beige il vestito, le scarpe e l'ombrello.





Qui si nota la somiglianza tra ombrello e camicia, nonostante la diversa sfumatura di blu




Un perfetto accoppiamento tra armonie di colori.







Qui l'ombrello in questione fa pendant con la camicia di lei e la maglietta di lui




L'ombrello viola, con doppia sfumatura, si accosta in maniera impeccabile alla canotta della nostra amica




Questo è un vero tocco di classe: ombrello la cui parte inferiore ha lo stesso colore della maglietta, e la parte superiore si intona alle scarpe e alla borsa.

lunedì 9 settembre 2013

Le 5 frasi storiche ascoltate nei consultori



Venerdì 6 settembre.  Mi sono svegliata con un pensiero in testa: come funzioneranno i consultori a Napoli?

Ho finto di aver avuto un rapporto non protetto ed ho cominciato un tour per le strutture ospedaliere… 





Consultorio “La Famiglia”, Via San Sebastiano.

Mi accoglie un prete e mi chiede se ho prenotato un appuntamento.

 Apre un’agendina: “Signorina allora, va bene martedì 10 settembre?” Cioè quando sarebbe già inutile intervenire sulla gravidanza.  “Scriva qui il suo nome, cognome e numero di cellulare”. Gli fornisco un cognome fasullo, “Testa”, e lui risponde “Ah, non coda?” Quando vede impresso su quella candida agenda il nome EVA, quello della prima Peccatrice, sgrana gli occhi scandalizzato. Gli lascio un numero di cellulare inesistente e  mi do alla fuga. “Le faremo sapere!” urla. Seeee, come il mio datore di lavoro che mi deve far sapere da quattro mesi quando mi darà i soldi (480€) che mi deve.

 



Di nuovo in strada, ricordo che una mia amica mi ha parlato di un consultorio sito a Corso Vittorio Emanuele, lato Piedigrotta, dove le avevano dato la pillola del giorno dopo senza fare tante storie.

Prendo la Cumana. Fortunatamente trovo un capotreno gentile e disponibile che mi indica quale treno prendere per arrivare a destinazione (altrimenti sarei finita a Torregaveta. Forse un bel bagno nell’acqua marrone sarebbe servito a evitare un’eventuale gravidanza più della pillola).

Entro nella struttura, mi aggiro indisturbata tra i corridoi, finché incontro un infermiere. “Scusi”, dico, “c’è per caso un ginecologo in sede?”. Risposta: “Eh no signorina, il dottore torna lunedì…”.







Così mi reco nel centro AIED di Via Cimarosa. Su internet c’è scritto che con la modica cifra di 10€ offrono un consulto ginecologico con relativa prescrizione della pillola.

Una biondina trentacinquenne mi spiega che la visita costa 65€, più 8€ per il tesserino dell’associazione. La guardo imbarazzata. Ho 25 anni, sono disoccupata, i miei genitori teoricamente non sarebbero a conoscenza della mia fuga notturna (inventata).  Come posso pagare? La ringrazio della sua disponibilità e me ne vado.





Ospedale San Paolo, Fuorigrotta. Formulo la solita richiesta. Il ginecologo mi spiega che no, non vuole assumersi la responsabilità di prescrivermi questa pillola perché non conosce la mia storia clinica. Poi chiede: “Cosa fa nella vita?”

Rispondo: “Studio lingue, inglese e spagnolo”.

Così lui avanza la proposta: “Va bene signorina, facciamo così. Lei mi dà lezioni private di inglese e io le prescrivo la pillola”.

Scoppio a ridere, pensando che per “studio di lingue” forse non intendiamo la stessa cosa.





   Fatebenefratelli, Via Manzoni. Chiedo dov’è il reparto ginecologico. Fortunatamente non c’è la stessa fila del pronto soccorso, così mi fanno accomodare subito all’interno. Chiedo se è possibile farmi prescrivere la pillola del giorno dopo. Risposta: “Signorina, mi dispiace, qui non facciamo questo genere di cose, siamo un ospedale religioso…”.




CONCLUSIONE:



Se hai avuto rapporti non protetti, oppure il metodo anticoncezionale usato ti ha fregato, NIENTE CONSULTORI, OSPEDALI, PRONTO SOCCORSO O GUARDIA MEDICA. Chiama la tua ginecologa o il medico di base. Soldi per soldi, tanto vale affidarsi a persone conosciute. Inoltre, essendo vincolati dal segreto professionale, non potranno svelare nulla di quello che gli hai confidato durante la visita.


domenica 8 settembre 2013

Venditori ambulanti sulla spiaggia, quanti ne passano in 1 ora e mezza.


Conta effettuata il giorno 8 settembre 2013, sulla spiaggia di Ischitella (Napoli), dalle ore: 13:09 alle ore: 15:21


PASSATI SOLO UNA VOLTA
Costumi, cappelli, cocco bello, sigarette, treccine, zingari con cianfrusaglie varie

DUE VOLTE
Noccioline, mascherine per cellulari, granite, giochi per bambini

TRE VOLTE
Ombrelli

QUATTRO
Tatuaggi

CINQUE
Vestiti e parei, scarpe

OTTO
Dischi (di cui uno è passato con un carretto munito di altoparlante)

UNDICI
Occhiali da sole (di cui uno sponsorizzava occhiali da vista graduati)

TREDICI
Borse, borselli, portafogli

VENTIQUATTRO
Accessori (orecchini, bracciali, collane, fermacapelli)

TOTALE: 87 VENDITORI AMBULANTI NEL GIRO DI UN’ORA E MEZZA.